Aprile, dedicato alla Misericordia
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Sembra che tutto il mese di aprile ci si presenti all’insegna della divina Misericordia. In questo mese, infatti, si concentra la maggior parte degli eventi liturgici più importanti dell’anno: entriamo nel cuore della Quaresima, con la settimana di Passione e la Settimana Santa, in cui siamo chiamati a rivivere la Passione di Cristo, i suoi dolori, il suo amore divino portato fino all’estremo. Egli – Dio, l’Infinito, l’Onnipotente – ci ha redenti a prezzo del suo Sangue: non è questa una misericordia infinita da parte di Colui che, dal peccato di Adamo fino ad oggi, non riceve che offese e vituperi da parte di tante ingrate creature?
Dovremmo approfittare di questo periodo colmo di grazie straordinarie per la nostra vita spirituale, vivendole con profonda partecipazione interiore, per non sciuparne alcuna. È l’occasione ideale per intensificare la meditazione sulla vita intima di Gesù e soprattutto sulla sua Passione e Morte, la cui devota e assidua considerazione è feconda di frutti di virtù. Sant’Angela da Foligno – mistica francescana di grande spessore – raccomandava molto ai suoi figli spirituali la meditazione sulla vita dell’uomo-Dio, che ella chiamava “Libro della vita”. E come si impara a leggere su questo Libro? «Con la preghiera fervente, pura e costante», che deve compenetrarci in questo tempo liturgico, per viverlo intensamente e con frutto.
Queste settimane di grazia non sono fini a se stesse: ci aprono la porta al mistero della Risurrezione di Cristo che partecipa anche a noi la sua condizione di vita gloriosa, preparando e promettendo a tutti i suoi fedeli seguaci un posto accanto a Lui in Paradiso. Come non cantare, anche qui, l’infinita misericordia di Dio nei nostri confronti? La Quaresima, la Settimana Santa vogliono condurci a “morire con Cristo”, ossia morire a ciò che in noi fa ancora parte di quell’“uomo vecchio” colmo di difetti e di meschinità; ciò allo scopo di rinascere alla vita nuova di Cristo, per vivere da risorti, orientati a Dio e alle cose di lassù sin da questa terra. La nostra meta è il Cielo, ma quel posticino che il Risorto è andato a prepararci dobbiamo meritarlo con la nostra vita di fede, speranza e carità e le buone opere.
Il tutto è coronato, infine, dalla festa liturgica della divina Misericordia, istituita da san Giovanni Paolo II, che si celebra la domenica dopo Pasqua e quest’anno 2023 cade il 9 di aprile. Facciamo sì che tutta la nostra vita sia un inno cantato alla divina Misericordia che tanto ci ama e ci promette eterna felicità, esigendo solo il nostro ricambio, combattendo il peccato e osservando i precetti del suo amore.
Don Dolindo Ruotolo
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