Angelus del Papa – Domenica, 27 ottobre 2019
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Nella trentesima Domenica del Tempo Ordinario, in un’assolata Piazza San Pietro, il Santo Padre, Francesco, ha voluto recitare l’Angelus insieme ai fedeli radunati nella grande Piazza. Prima della preghiera mariana, il pontefice ha parlato della conclusione dell’Assemblea speciale del Sinodo dei Vescovi per la Regione Panamazzonica, avvenuta con la Santa Messa. E, proprio dalle letture della celebrazione eucaristica – ha spiegato il Papa – è scaturito il punto di partenza del Sinodo: Dio ascolta la preghiera dell’oppresso e il grido dei poveri che, insieme a quello della terra, si è levato alto dall’Amazzonia. Non si può rimanere indifferenti ma è necessario intervenire seriamente prima che sia troppo tardi.
Papa Francesco ha spiegato anche come si è svolto il Sinodo: “Abbiamo camminato guardandoci negli occhi e ascoltandoci, con sincerità, senza nascondere le difficoltà, sperimentando la bellezza di andare avanti uniti, per servire”…. nell’intento di trovare il modo migliore “per portare a compimento l’annuncio del Vangelo sì che tutte le genti lo ascoltassero”. Questo infatti è quanto di più importante ci possa essere ed ognuno è tenuto a domandarsi che cosà può fare per diffondere il Vangelo di Cristo. Ma poiché si annuncia ciò che si vive, bisogna uscire da se stessi, lasciare le proprie comodità e sicurezze e alzare le vele verso il mare aperto, là dove lo Spirito ci vuole spingere per gettare le reti. Intanto, il Pontefice raccomanda di invocare la Regina dell’Amazzonia che, come madre umile ma coraggiosa, è divenuta la protettrice dei suoi piccoli e la difesa degli oppressi.
Dopo l’Angelus, Francesco ha rivolto un particolare saluto al popolo libanese ed in particolare ai giovani che hanno fatto sentire il loro grido di dolore e di protesta per i gravi problemi sociali, morali ed economici del loro Paese. Il Papa ha quindi, chiesto il sostegno della comunità internazionale affinchè l’Amazzonia possa rimanere un luogo di convivenza pacifica e di rispetto della dignità e della libertà di ogni persona.
Don Manlio
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