Al servizio degli ultimi
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Dopo un po’ va alla Stazione dei Treni di Palermo per aiutare gli ultimi: i barboni, gli immigrati, gli alcolisti. Comunica alla madre la sua decisione con queste parole: “ Io vado alla Stazione per sempre. Sì, giorno e notte. Sì, come un barbone. Sì, dormo come loro. Non me lo impedite. Per la prima volta nella mia vita ho scelto, sto dall’altra parte”. Comincia a vivere con loro, gli ultimi.
Ogni notte da un pentolone tira fuori minestre calde, e di giorno dà loro vestiti, coperte, latte, panini. Un vecchio, una notte, gli dice: “Biagio trovaci una casa, un letto, una doccia per lavarci ogni giorno. Che noi poi ricominciamo…” Biagio si mette alla ricerca e trova un ex disinfettatoio comunale abbandonato da trent’anni. Chiede alle istituzioni di poterlo avere per i poveri, ma riceve un secco no.
Si piazza davanti ai cancelli della struttura e incomincia lo sciopero della fame: non intende fermarsi fino a quando non otterrà quei locali. Il decimo giorno rischia di morire e lo portano d’urgenza in ospedale, gli somministrano una flebo, e torna immediatamente in strada per continuare lo sciopero della fame.
Dopo dodici giorni nessuna risposta. “Eravamo stanchi di aspettare – spiega Biagio Conte – firme , autorizzazioni, riunioni, perizie. Abbiamo forzato le porte e siamo entrati. La missione era nata”. Da quelle macerie nasce un dormitorio, un refettorio con l’aiuto di tanti volontari e degli stessi senza fissa dimora. Da quel giorno sono passati vent’anni e le missioni sono diventare tre, una femminile, e due maschili, e le persone accolte sono mille.
Profughi, alcolisti, persone sole, chi perde il lavoro, sono loro che trovano rifugio nella Missione Speranza e Carità. Biagio Conte diventa Fratel Biagio e a lui si affiancano altre figure desiderose di aiutare chi soffre: Padre Pino, Fratel Giovanni, Sorella Mattia, Sorella Lucia e Sorella Alessandra e tantissimi volontari.
Per conoscere meglio questa storia affascinate di un uomo che ha trovato il significato alla sua vita, vi consiglio di leggere il bel libro: “ La Città dei poveri, la mia vita per gli ultimi” scritto dal bravo giornalista Giacomo Pilati. Per averne una copia si può telefonare in Missione al numero 0916161887 tutti i giorni.
Giacomo Pilati, La città dei poveri, la mia vita per gli ultimi, editore Il
Pozzo di Giacobbe, 10 euro
redazione@goleminformazione.it
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