Abbandonarsi a Dio!
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Come é difficile! Quanti buoni propositi, e poi, piano piano, si ricomincia a pensare con la nostra testa, a mettere in discussione Dio sulle piccole cose, a cercare di indirizzare la Sua volontà in modo che sia conforme alla nostra, a convincerci che in fondo quello che facciamo e diciamo é cosa buona, anche se magari non lo faremmo e non lo diremmo se ci fosse davanti a noi anche solo un presbitero. Addirittura suggeriamo noi a Dio quello che é bene per noi, e ci arrabbiamo quando non si avvera ciò che speriamo.
Vorrei la semplicità di un fiore, vorrei la fiducia di un bimbo neonato, vorrei dire e fare ciò che il mio cuore mi ispira quando é in sintonia con il Signore, ma mi accorgo della mia pochezza, del mio niente, dei miei castelli di sabbia, dei miei errori…più prego Dio e più perdo la pazienza; più invoco il Signore e più sembra non ascoltarmi; più grido a Lui e più sembra che sia distratto ed indifferente alla mia voce. Anche qui arroganza e presunzione: come può Dio dimenticarsi di me? Come posso io competere con Lui?
San Francesco, ha lasciato tutto, fidandosi di Dio, umile, povero, é stato fatto grande e ricco dalla potenza di Dio. Chissà, forse c’è ancora speranza, forse il mio cuore é ancora troppo duro, forse… chissà, forse non sono ancora arrivato al fondo… E’ duro e difficile rinunciare al proprio “io” per passare al “tu”!
L’unica cosa bella é che Dio MAI si stanca di noi, e prima o poi li vedremo tutti sconfitti i nostri nemici, i nostri peccati, per sua grazia, per suo dono, come gli ebrei videro gli egiziani sulla spiaggia del Mar Rosso. Per dono, per gratuità di Dio che anche ora ci ascolta e ci sorride.
Eugenio Marrone
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