A proposito di verginità
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Il consacrato è segno di quella che è la centralità nell’uomo, l’AMORE, amore che è la realizzazione ultima dell’uomo. In un consacrato la parola ultima dell’amore che deve trasformarsi e diventare frutto è la verginità. La verginità non è stare a controllare i propri sentimenti, impulsi, perché anche se metto a tacere la mia affettività, la mia sessualità questa prima o poi ritornerà, perché è parte di me, vive dentro di me.
Dobbiamo evangelizzare questa dimensione dell’ EROS in noi, partendo dal conoscerla e prenderla in mano perché diventi AGAPE. Questo è il dono della verginità. Quando si parla di consacrazione, di voti, risulta difficile capire il senso del voto della castità. Credo, allora, più che di voto di castità dovremmo parlare, per capirlo un po’ di più, di dono della verginità. Non possiamo parlare di verginità se non la vediamo come un dono di Dio, un dono e non un comando, e in quanto dono, la persona decide di accettare o rifiutare questa offerta di sé in piena libertà.
La risposta della persona a questo dono di Dio è data dall’amore che ha dentro; l’amore per Dio diventa l’unico motivo per cui un uomo o una donna decidono di consacrarsi. Il corpo del consacrato che accetta di vivere nella verginità diventa tempio di Dio, come affermano alcuni padri della chiesa. Sempre alcuni padri della chiesa parlano della verginità dicendo: “Quando e dove sono poche le vergini e bassa la natalità, quando e dove molte le vergini, alta la natalità perché la verginità per Dio attecchisce solo quando nel genere umano è alta, è umana, è vera la consapevolezza della femminilità e della maternità. Non attecchisce la verginità quando e dove non c’è più il senso autentico della femminilità”. (Ambr. De virg. 7,35 – Giov. De virg. 18).
Questo ci dice due cose: che il genere umano non diminuirà e si compirà la Parola di Dio “crescete e moltiplicatevi”, e che per un vergine, in particolare per una donna, la scelta della vita consacrata nella verginità richiede la consapevolezza piena della propria femminilità e maternità.
Prima di essere consacrate, si è donne e in quanto tali, capaci di riconoscere il senso di maternità che ci si porta dentro.
Prima di essere consacrate, si è donne e in quanto tali, capaci di riconoscere il senso di maternità che ci si porta dentro.
Nella scelta verginale c’è la rinuncia a legami definitivi ed esclusivi solo verso alcune persone, come nella scelta matrimoniale; la rinuncia a qualcosa di bello che è parte della propria umanità, per un amore ancora più bello, quello per Dio. La vergine sceglie di non escludere nessuno dal suo modo di amare, anzi, nel vivere la pluralità di relazioni dice il modo di amare di Dio, dice che al centro del suo cuore, c’è solo Dio, e attraverso questa sua relazione con l’Amore, il suo stare in modo particolare in mezzo agli altri.
Orientare questa maternità verso la cura delle sorelle che mi vivono accanto, nel servizio pastorale che tante volte richiede di essere madre per tanti bambini, per tante ragazze che non sanno cosa significhi il bene, l’affetto, l’amore di una madre, ricordando che si è madri di figli/e che non sono tuoi, ma di Dio, e amarli con il suo Amore.
Non si può tenere separato l’amore per Dio dalla passione per l’uomo, l’uno conferma l’altro, altrimenti, nessuno dei due amori è credibile.
Non si può tenere separato l’amore per Dio dalla passione per l’uomo, l’uno conferma l’altro, altrimenti, nessuno dei due amori è credibile.
La verginità, allora, non è altro che la risposta ad un Amore grande che abbiamo sentito invadere la nostra vita a cui si risponde “sì”, a cui si desidera donare totalmente la propria vita. Francesco d’Assisi, diventa attraverso il bacio del lebbroso, l’immagine della vergine consacrata, perché per la libertà con cui una vergine si volge all’altro, ad un tu che è diverso da sé, si raggiunge quella trasformazione dell’ eros in agape. E’ un nuovo modo di amare, voler bene, che non dice freddezza, distanza, il non provare sentimenti, o fare delle scelte selettive, ma dice che è possibile amare dello stesso amore che Dio ha per ogni uomo.
I segni distintivi della verginità li possiamo trovare nella figura della Madre di Dio, in Maria, nel suo modo di fare, nel suo comportamento, nel modo di esprimere con le parole il mistero che porta. Maria ci sia guida, con il suo esempio, nel camminare verso l’incarnazione di un Amore pieno.
Suor Floriana
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