A Causa dell’aborto “di Stato” si dimezzerà la popolazione cinese
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A causa della “politica del figlio unico”, che per trent’anni ha causato l‘aborto forzato di milioni di bambini, soprattutto di sesso femminile, la popolazione cinese si ridurrà della metà entro la fine del secolo: 580 milioni nel 2100 e 280 milioni nel 2150.
Ad affermarlo è stato Huang Wenzhen, dell’Università del Wisconsin. Secondo il prof. Yi Fuxian, della medesima università, già alla fine di questo secolo la Cina scenderà a quota 560 milioni.
Huang ha calcolato che le donne in età fertile per poter divenire madri diminuiranno del 40% e questo avrà una ricaduta negativa sul numero dei nati del 50%.
Se al partito comunista non interessa molto il lato immorale della propria politica anti-natale, dovrà però prendere atto che con la natura non si scherza e che con essa dovrà fare i conti anche il sogno maoista di egemonia universale.
Infatti, visto che l’ideologia ugualitaria del comunismo è essenzialmente materialista, questa diminuzione della popolazione comporterà una produzione minore a tutti i livelli della produzione economica.
Possiamo quindi immaginarci l‘attuale colosso asiatico come un gigante dai piedi di argilla. Questi reggeranno ancora per un po’ di tempo fino al loro Inevitabile crollo e dell’intero sistema per via di una cecità e di un odio contro la vita nascente.
Senza figli non esiste alcun futuro possibile!
Samuele Maniscalco
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