13 ottobre 1917 – Ultimo giorno delle apparizioni di Fatima
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Dal cielo, completamente coperto di nubi, scende una pioggia incessante. Scortati dai familiari, arrivano Francesco, Giacinta e Lucia, i tre piccoli veggenti. Raggiungono, a fatica, il leccio su cui abitualmente si posa la “Signora” ed iniziano a pregare il Rosario. A mezzogiorno, nonostante continui a cadere la pioggia, Lucia dà ordine di chiudere gli ombrelli e la folla obbedisce. Pochi istanti dopo appare la “Signora”, più luminosa del solito. Tutti i presenti notano una nuvoletta bianca muoversi intorno al gruppo.
Lucia chiede: “Chi siete e che volete da me?”. Questa volta la celeste Signora risponde di essere la Madonna del Rosario e di volere che in quel luogo venga costruita una cappella in suo onore. Raccomanda di recitare sempre il Rosario e annuncia a Lucia che avrebbe guarito alcuni degli ammalati presenti, poi conclude: “Bisogna che tutti si convertano, che domandino perdono dei loro peccati e che non offendano più Nostro Signore che è troppo offeso”.
Dopo aver detto questo, apre le mani che si riflettono nel sole. A questo punto, mentre Lucia grida: “Guardate il sole!”, avviene il miracolo che lei aveva chiesto perché tutti credessero: Le spesse nubi si squarciano ed appare il sole che comincia a roteare, a cambiare di colore, a danzare nel cielo e poi ad avvicinarsi progressivamente alla terra, come se stesse per precipitarvi.
Riportiamo la testimonianza del Dottor Almeida Garrett:
“Improvvisamente udii il clamore di centinaia di voci e vidi che la folla si sparpagliava ai miei piedi … voltava la schiena al luogo dove, fino a quel momento, si era concentrata la sua attesa e guardava verso il sole dall’altro lato. Anche io mi sono rivoltato verso il punto che richiamava lo sguardo di tutti e potei vedere il sole apparire come un disco chiarissimo, con i contorni nitidi, che splendeva senza offendere la vista. Non poteva essere confuso con il sole visto attraverso una nebbia (che non c’era in quel momento) perché non era né velato né attenuato. A Fatima esso manteneva la sua luce e il suo calore e si stagliava nel cielo con i suoi nitidi contorni, come un largo tavolo da gioco. La cosa più stupefacente era il poter contemplare il disco solare, per lungo tempo, brillante di luce e calore, senza ferirsi gli occhi o danneggiare la retina. Udimmo un clamore, il grido angosciato della folla intera. Il sole, infatti, mantenendo i suoi rapidi movimenti rotatori, sembrò essere libero di muoversi nel firmamento, e di spingersi, rosso sangue, verso la terra, minacciando di distruggerci con la sua enorme massa. Furono dei secondi davvero terribili”.
Il terrore prende tutti i presenti, che cercano di fuggire, urlando. Ma il sole si ritira e ritorna, fermo nel cielo, col suo solito splendore. La terra, trasformata in un mare di fango per l’abbondante pioggia caduta, appare perfettamente asciutta. Molti malati (Ciechi, storpi, ecc.) gridano di gioia perché si accorgono di essere improvvisamente guariti.
Il Vescovo di Leiria, nella sua Lettera Pastorale sul culto della Madonna di Fatima così ha scritto: “Il fenomeno solare del 13 ottobre 1917, riferito e descritto nei giornali dell’epoca, è stato quanto mai meraviglioso e lasciò una indelebile impressione in quanti ebbero la felicità di presenziarvi. Questo fenomeno, che nessun osservatorio astronomico ha registrato, e perciò non naturale, è stato costatato da persone di tutte le categorie e classi sociali, credenti e miscredenti, giornalisti dei principali giornali portoghesi, e ancora da individui distanti parecchi chilometri dal luogo dove avveniva; il che sfata ogni spiegazione di illusione collettiva”.
I bambini Giacinta e Francesco, come predetto dalla Madonna, dopo molte sofferenze, vanno in Paradiso. Non così Lucia (custode del terzo segreto), alla quale la Madonna dice: “Dio vuole che tu rimanga nel mondo per far conoscere il mio Cuore Immacolato … Poi verrai anche tu in Paradiso”. Lucia si fa suora di clausura, nel convento di Coimbra (visitata da Vescovi, Cardinali e Papi), dove rimane fino alla sua morte avvenuta il 13 febbraio 2005.
Il Redattore
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