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1° Sabato – Meditazione sul Mistero del Rosario

4 Gennaio 2013 | Filed under: Catechesi
     

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PRIMO MISTERO DOLOROSO

L’AGONIA DI  GESÙ NELL’ORTO

Al Getsemani. • Giunsero a un podere chiamato Getsemani, ed egli disse ai suoi discepoli:   « Sede­tevi qui, mentre io  prego ».  Prese con sé  Pietro, Giacomo e Giovanni e cominciò a sentire paura e angoscia.  Gesù disse loro:   « La mia anima è tri­ste fino  alla morte. Restate qui e vegliate ».  Poi, andato un po’ innanzi, si gettò a terra e pregava che, se fosse possibile, passasse da lui quell’ora. E diceva:   « Abbà, Padre!  Tutto è possibile a te, al­lontana da me questo calice!  Però non ciò che io voglio, ma ciò che vuoi tu ».

Tornato indietro, li trovò addormentati e disse a Pietro:  « Simone, dor­mi? Non sei riuscito a vegliare un’ora sola? Ve­gliate e pregate per non entrare in tentazione;  lo spirito è pronto, ma la carne è debole ». Allonta­natosi di nuovo, pregava dicendo le medesime pa­role. Ritornato li trovò addormentati, perché i lo­ro occhi si erano appesantiti, e non sapevano che cosa rispondergli.

Venne la terza volta e disse lo­ro:   « Dormite ormai e riposatevi!  Basta, è venuta l’ora:   ecco,  il  Figlio   dell’uomo  viene  consegnato nelle mani dei peccatori. Alzatevi, andiamo!  Ecco, colui che mi tradisce è vicino ». (Me 14,32-42). Riflessioni. – La Vergine Santissima rivelò un giorno a santa Brigida: « Abbi per certo che io ho amato il mio Figlio così ardentemente che e-ravamo un cuor solo. Quando egli soffriva io ne risentivo il dolore come se il mio cuore provas­se le sue medesime pene e gli stessi suoi tormen­ti… Il suo dolore era il mio dolore, così come il suo Cuore era il mio Cuore ».

Consideriamo lo strazio della Vergine Santa. L’agonia di Gesù era la spada che frugava san­guinosamente nel suo Cuore materno. Il sangue che grondava dal corpo di Gesù sgorgava dal Cuore trafitto di Maria. Anch’ella provò una ri­pugnanza mortale per la passione spaventosa che avrebbe fatto scempio del suo figlio diletto, per l’abisso di sozzure e di peccati che la Giustizia divina accumulava su Gesù, vittima designata all’olocausto.

Anche Maria provò l’inenarrabile sconforto di prevedere che il sangue di Gesù, versato a fiotti, non avrebbe giovato a milioni di anime e l’Inferno avrebbe continuato ad in­ghiottire le sue vittime. E tuttavia, anch’Elia, co­me Gesù, pronunziò il suo fiat. Accettò di ve­der lo scempio del suo Figlio, di salire il Calva­rio con lui, per la redenzione del mondo: « Non la mia volontà sia fatta, ma la tua! ».

Impariamo ad accettare anche noi la nostra croce dalla mano di Dio. Ogni giorno è un bre­ve calvario. Pronunziarne con cuòre docile e ras­segnato il nostro umile fiat. « La mortificazione e il sacrificio piacciono tanto a Gesù », diceva la piccola Giacinta. Avremo da soffrire: per le ripugnanze della natura, a causa dei nostri pec­cati, per l’incomprensione o la cattiveria di quan­ti ci circondano, e per l’inutilità dei nostri sfor­zi.

Se saremo tentati a gemere: « Passi da me questo calice, o Signore » dovremo aver impa­rato pure a piegarci: « Non la mia volontà, ma la tua sia fatta ». Dovremo pregare, come S. Ago­stino: « Non risparmiarmi, o Signore, quaggiù; qui brucia e recidi pure, purché mi risparmi nel­la vita eterna! ».

Esame di coscienza. – Sono sottomesso e docile ai voleri di Dio? – Oppure mi cruccio e lamento d’ogni cosa? • So sopportare qualche cosa in espia­zione dei miei peccati? – Sono generoso con Dio nel sacrificio e nelle amarezze? – Sono forse insof­ferente con il prossimo, diventando una croce per gli altri? – Atto di dolore.

Ossequio. – Accetterò oggi la croce che il Si­gnore vorrà mandarmi, offrendogliela, con senti­mento di riparazione»-

Preghiera. – O Gesù, è per il Tuo amore, per la conversione dei peccatori, per il Santo Padre, e in riparazione dei peccati commessi contro il Cuo­re Immacolato di Maria.

Madre di Misericordia, prega per noi!



     

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e a darti tutto ciò che ci chiedi
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AMEN

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