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1 Giugno 2013 – Primo Sabato del mese – Devozione al Cuore Immacolato di Maria

31 Maggio 2013 | Filed under: Devozioni, Primo Sabato del mese
     

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I CINQUE PRIMI SABATI

DEL CUORE IMMACOLATO DI MARIA

(si può praticare anche la PRIMA DOMENICA)

QUINTO SABATO

Intenzione riparatrice. – Per far ammenda d’o­nore al Cuore Immacolato di Maria per tanta profanazione dell’amore e per tanto moltipllcar­si dì peccati impuri.

Offerta – Santissima Trinità, Padre, Figlio e Spirito Santo, io Ti adoro profondamente e Ti of­fro il preziosissimo Corpo, Sangue, Anima e Di­vinità di nostro Signore Gesù Cristo, presente in tutti i tabernacoli del mondo, in riparazione de­gli oltraggi che Ti offendono. Per i meriti infiniti del Suo Cuore Santissimo e per l’intercessione del Cuore Immacolato di Maria, Ti prego concederci la sincera conversione del cuore.

QUINTO   MISTERO   GAUDIOSO

IL RITROVAMENTO  DI  GESÙ

Gesù dodicenne al tempio. – I suoi genitori si recavano tutti gli anni a Gerusalemme per la fe­sta di Pasqua. Quando egli ebbe dodici anni, vi salirono di nuovo secondo l’usanza; ma trascorsi i giorni della festa, mentre riprendevano la via del ritorno, il fanciullo Gesù rimase a Gerusalemme, senza che i genitori se ne accorgessero. Credendolo nella carovana, fecero una giornata di viaggio, e poi si misero a cercarlo tra i parenti e i conoscenti; non avendolo trovato, tornarono in cerca di lui a Gerusalemme.

Dopo tre giorni lo trovarono nel tempio, seduto in mezzo ai dottori, mentre li ascoltava e li interrogava. E tutti quelli che l’udivano orano pieni di stupore per la sua intelligenza e le sue risposte. Al vederlo restarono stupiti e sua madre gli disse: « Figlio, perché ci hai fatto così? Ec­co, tuo padre e io, angosciati, ti cercavamo». Ed egli rispose: « Perché mi cercavate? Non sapevate che io devo occuparmi delle cose del Padre mio? ». Ma essi non compresero le sue parole.

Partì dunque con loro e tornò a Nazareth e sta­va loro sottomesso. Sua madre serbava tutte que­ste cose nel suo cuore. E Gesù cresceva in sapienza, età e grazia davanti a Dio e agli uomini (Le 2, 41-52).

« Abbiamo smarrito Gesù ». Chi può ridire lo strazio di Maria e di Giuseppe, quando s’accorsero che Gesù non era con loro? Lo cercarono dappertutto, nelle giornate febbrili, nelle notti insonni, affacciandosi ad ogni tenda, scrutando ogni ombra, interrogando ogni viso di bimbo. Dov’era mai Gesù? Forse lungo una via a stendere esitante la mano per sfamarsi? Oh benedetta la mano che si fosse tesa ad alleviare la sua pena, con un gesto di carezza! Gesù era nel Tempio. Insegnava ai maestri d’Israele. La Vergine lo scorse da lontano, ed il suo Cuore traboccò di gioia, indicibilmente.

Il Cuore di Maria si è rivelato: è pieno di ansia e di tenerezza per i suoi figli. Non sono forse io il figliol prodigo che si è smarrito nella notte del peccato? Forse la Vergine, nostra Ma­dre, m’insegue palpitando d’angoscia, struggen­dosi nell’attesa, deplorando la mia sconsiderata ostinazione. Forse l’anima mia è lacera e san­guinante nel groviglio delle passioni, nel groviglio delle colpe. Oh mi alzerò anch’io, come il prodigo giovinetto e ritornerò al Cuore della Ma­dre mia, per sentirmi alitare in volto il soffio del tenero perdono: Figlio, perché mi hai fatto que­sto?

È il peccato che ci fa perdere Gesù, che in­sozza la bellezza dell’anima nostra. Il Cuore Im­macolato di Maria che non fu mai per un solo istante offuscato da macchia, né sfiorato da al­cuna sozzura, c’ispiri un odio inestinguibile per l’offesa a Dio, ci faccia amare la purezza, l’in­nocenza della vita.

Il messaggio di Fàtima è un accorato invito di Maria a desistere dal peccato, a far peniten­za. « La Madonna ha detto che i peccati del mondo sono molto grandi, ed Ella non può più trattenere il braccio del suo amato Figlio. Biso­gna far penitenza ». Così Giacinta sul letto di morte.

Rallegriamoci ancora con quel Cuore ammi­rabile che ha saputo serbare in sé, meditando senza posa, i divini misteri della vita di Gesù, facendone nutrimento alla sua mente, fiamma al suo spirito, e chiediamogli l’amore alla vita in­teriore, il dono di vivere continuamente alla presenza di Dio, raccogliendoci anche nel frastuono delle occupazioni; chiediamo la grazia di ritro­vare Gesù, in ogni nostro dovere, compiuto fedelmente.

Oh, se le nostre famiglie saranno una copia fedele della Sacra Famiglia di Nazareth, la vita intera sarà santificata e benedetta e sarà assicurato un gran premio in cielo!

Esame di coscienza. Detesto e deploro i miei peccati? – Fuggo le occasioni e le compagnie peri­colose? – Sono sincere e dolorose le mie confes­sioni? – Come adempio i miei doveri di pietà verso i genitori, i figli, i fratelli? – Alimento discordie in famiglia? – Atto di dolore.

Ossequio. Fuggirò il peccato. La morte, ma non peccati (S. Domenico Savio).

Preghiera. Vergine Maria, Madre mia, libera­mi dal peccato mortale.

Pratiche riparatici: Confessione, Comunione, Rosario.

ESEMPIO

UN PICCOLO CALVARIO – Quando il sindaco di Villa Nova de Ourèm, in ossequio alle leggi anticlericali del Paese, credette di intervenire negli avvenimenti di Fàtima, rapì, con uno stratagemma, i tre fanciulli. Dopo un primo interrogatorio, li rinchiuse nella prigione comune, minacciandoli che più tardi sarebbe venuto a pren­derli per bruciarli vivi. Giacinta piangeva.

—  Perché piangi? — le chiese Lucia.

—  Perché  dobbiamo  morire  senza  abbracciare

i nostri genitori. Né i tuoi, né i miei sono venuti ai rivederci.  Io vorrei almeno riabbracciare la mam­ma…

—  Non piangere — disse Francesco — se non potremo   rivedere  la   mamma,  pazienza!  Offriamo

questo  sacrificio per la conversione dei peccatori.

– E giungendo le mani disse:  — O Gesù   mio, è per  tuo  amore,  per  la  conversione  dei peccatori!

Giacinta, piangendo, a mani giunte e con gli occhi al cielo, soggiunse: « Ed anche per il Santo Padre, ed in riparazione delle offese commesse con­tro il Cuore Immacolato di Maria». Poi s’inginoc­chiarono per recitare il Rosario. I carcerati s’ingi­nocchiarono e pregarono con loro.

Più tardi ricominciò l’interrogatorio. Ma, non riuscendo a carpire loro il segreto, il sindaco ri­corse ad un altro stratagemma. Scattando in piedi, furibondo e corrucciato gridò: “Se non vogliono ubbidire con le buone ub­bidiranno con le cattive. — E comandò di prepa­rare una grande padella con olio bollente, per farvi friggere i ribelli. Frattanto i fanciulli vennero rin­chiusi nella stanza vicina.

Momenti pieni di angoscia e d’ansietà per i po­veri innocenti. D’un tratto la porta si apre e il sindaco chiama la piccola Giacinta: “Se non parli, sarai la prima ad esser bruciata. Vieni con me. La piccina che poco prima piangeva per nostalgia della mamma lo segue ad occhi asciutti, ferma nella risoluzione di non tradire l’ordine della Ma­donna. Fu interrogata in un’altra stanza.

La porta si riapre. È la volta di Francesco: “Quella è già morta. Adesso a te — grida il sindaco. “Dimmi il tuo  segreto.

–  Non posso dirlo a nessuno.

–  No?   Vedremo.   —  E   afferrandolo   per  un braccio   se   lo   trascina   dietro.   Carezze  e  minacce in ni approdarono a nulla, e andò a raggiungere la sorellina nella medesima stanza.Era la volta di Lucia. « Ero convinta — confes­serà più tardi — che egli facesse davvero e che or­mai fosse finita per me; ma non avevo paura e mi raccomandavo alla Madonna ».

La Vergine Santissima aveva promesso ai suoi piccoli amici che avrebbero avuto ben presto da soffrire, ma la grazia di Dio li avrebbe « sempre assistiti e confortati ».


     

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Padre del cielo,
Tu ci hai dato un modello di vita
nella famiglia di Nazareth,
aiutaci, o Padre buono,
a fare della nostra famiglia
un'altra Nazareth, dove regnano
l'amore, la pace e la gioia.
Fa' che la nostra vita,
sia profondamente contemplativa,
intensamente eucaristica
e vibrante di gioia.
Aiutaci a rimanere insieme
nella gioia e nella sofferenza
attraverso la preghiera familiare.
Insegnaci a vedere Gesù
nei membri della nostra famiglia
specialmente nelle loro difficoltà.
Possa il Cuore Eucaristico di Gesù
rendere i nostri cuori miti ed umili
come il suo e possa aiutarci
a compiere i nostri doveri familiari
in modo santo.
Possiamo amarci
come Dio ama ognuno di noi,
ogni giorno sempre più,
e possiamo perdonarci le offese
come Dio perdona le nostre.
Aiutaci, o Padre buono,
a prendere ciò che ci dai
e a darti tutto ciò che ci chiedi
con grande gioia.
O Immacolato Cuore di Maria,
causa della nostra gioia,
prega per noi.
S. Giuseppe, prega per noi.
S. Angelo Custode,
rimani sempre con noi,
guidaci e proteggici.
AMEN

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